Il poco più che ventenne Gianni Antonio Palumbo (Molfetta, 1978), nel medioevo immaginario del suo poderoso "Krankreich, tramonto di un sogno" (ed. Palomar) si muove, invece, con spigliatezza, sul duplice fronte del racconto cavalleresco e della favola metafisica. (Michele Trecca, in “La Gazzetta del Mezogiorno”)
Palumbo comincia a raccontare: “Era ormai pomeriggio, quando un viandante, dopo un lungo, inesausto cammino, scorse, gravato sotto il peso di un’inesprimibile stanchezza, un piccolo villaggio innanzi a sé”. È il personaggio chiave di una narrativa che si dilata in avventure storiche con qualche allusione agli avvenimenti attuali. (Pasquale Infante, in “La Gazzetta del Mezzogiorno”)