PER LUIGI NON ODIO NÉ AMORE (Scatole parlanti, 2020)

La   costruzione   narrativa   del   romanzo   si   avvale   sapientemente   di   descrizioni, dialoghi, lacerti onirici, retrospezioni, mutamenti di focalizzazione con pagine di diario,​ una lettera e un verbale, ma attinge anche al flusso di coscienza e a calibrate riprese di blocchi   testuali   circoscritti,   finalizzati   all’illuminazione   di   momenti   anteriori   durante rimuginamenti rivelatori. In un alternarsi di colpi di scena, il  plot  si dipana avvincente con un ben dosato          climax  ascendente, conquistando il lettore con una storia intricata e intrigante. (Marco Ignazio de Santis)

All'interno del romanzo i sogni sono un particolare ricorrente ed i personaggi sono numerosi e alcuni sono bizzarri e misteriosi e su questo passaggio evidenziato nella conduzione di Maria Pia D'Attolico, Gianni Palumbo ha raccontato come nasce un personaggio. È fondamentalmente frutto di attenta osservazione della realtà sociale in cui viviamo, oltre che della fusione con ricordi esperienziali. Nella letteratura l'autore ha trovato molti elementi tipici, utili a riannodare l'ispirazione, miscelandoli bene con l'esperienza personale, la letteratura, tanto cinema, con il suo immaginario e l'immaginazione.
Nella narrazione sono presenti citazioni celebri e la conclusione è un omaggio alla tragedia greca. ( Marzia Morva)

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Intreccio intrigante e suggestivo, personaggi dalla curata caratterizzazione, ambientazione verace, tutto dell’opera è un invito accorato alla lettura; nel titolo poi, chiara citazione della celebre frase di Robespierre per la condanna a morte di Luigi Capeto, è racchiuso il punto di vista del professore scrittore, la presa di posizione solo sui delitti efferati, senza alcun giudizio incombente sui personaggi, stante la complessità del genere umano. (Rosa Chieco)

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Non è manicheista il libro di Palumbo, perché di primo acchito non si comprende chi abbia la ragione e chi il torto, malgrado nelle prime pagine si è spinti ad avere una legittima simpatia per lo scomparso Mattia.
Solo un’attenta lettura aiuta a risolvere l’intricata faccenda come in ogni buon giallo che si rispetti.
Le differenze con il giallo canonico sono lo stile decisamente elevato e l’aria dotta che si respira.
Una storia da leggere e rileggere, adatta a lettori forti, ma anche a chi vuole dedicare il suo tempo a un libro intelligente. (Francesca Barile)

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